
Torre del Greco, 17 febbraio 2015 – Si è tenuto presso la Capitaneria di Porto Corallina la seconda assise per il Tavolo del Mare teso a favorire, in chiave proattiva, la costruzione di un dialogo permanente tra i vari e stratificati livelli di governance del territorio e le varie categorie di Stakeholders del settore marittimo, avviato dalla stessa Capitaneria di Porto corallina.
Il tavolo, che ha visto la partecipazione dei vertici politico/amministrativi e tecnici dei Comuni di Torre del Greco, Ercolano, Portici riconoscendo difatti alla Capitaneria un ruolo di mediazione istituzionale svolto nell’ambito dei vari interpelli operati su base compartimentale nella preventiva fase di consultazione, ha sancito la necessità di valorizzare in tempi brevi le criticità all’uopo riscontrate, al fine di consentire, nell’ottica di una visione integrata e programmatica, il giusto slancio e rilancio delle relative realtà portuali.
L’odierno incontro si inserisce di diritto nell’ambito di un più ampio confronto sulle tematiche del mare aventi come attori i vari comparti d’interesse costituenti volani di economia e sviluppo dei territori in quanto tali interessati e coinvolti in tutta una serie costante di interlocuzioni settoriali tese a garantire la necessaria interazione tra essi.
Rilevano quindi gli esiti delle specifiche riunioni tenute con il comparto pesca, l’ultima delle quali risalente a sabato scorso, nel corso delle quali sono state affrontate le specifiche problematiche di un settore che seppur caratterizzato da riconosciute potenzialità, vive un momento di profonda evoluzione alla luce della sempre più spinta professionalizzazione e connotazione imprenditoriale ad esso richiesta dal rinnovato assetto di norme di derivazione unionale volte in primo luogo a ricostruire un criterio di filiera allargata dove l’unità da pesca e per essa l’impresa armatrice, ne costituisce “in primis” il primo e più delicato anello chiamato a sostenerne in termini di costi ed investimenti, un peso che, alla luce dell’attuale quadro di crisi economica risulta il più delle volte non sostenibile.
Ciò tenuto altresì delle carenze infrastrutturali, in cui versa attualmente i porti presso cui operano quotidianamente. Moderne infrastrutture e facilities all’avanguardia si pongono, pertanto, alla base di una politica di miglioramento, in termini di efficacia ed efficienza, di un settore più che mai sensibile ai continui cambiamenti operanti nel comparto pesca.
Significativo e costruttivo, inoltre, il confronto operato sulle tematiche afferenti il settore della cantieristica navale, oggi più che mai anch’esso in forte crisi economica ed in forte instabilità in considerazione sia delle novità normative che delle politiche di riassetto urbano ricadenti in capo alle singole amministrazioni locali.
Sono state infine evidenziate le specifiche problematiche ravvisate nell’ambito delle interlocuzioni tenute con i locali concessionari di stabilimenti balneari derivanti dall’imminente apertura della nuova stagione balneare tra cui rilevano:
regolamentazione delle strutture in concessione e sicurezza balneare;
sicurezza della balneazione nelle spiagge libere e dotazioni di primo soccorso al fini di pianificare, da parte dei Comuni, in un’ottica programmatica e condivisa, tutte quelle necessarie attività e/o iniziative che una volta adottate siano in grado di contribuire a garantire l’innalzamento degli standard di sicurezza e fruibilità delle richiamate aree.
vigilanza del litorale inteso come consolidamento ed ulteriore implementazione di dispositivi congiunti di vigilanza sul litorale atto a garantire una coordinata e sistematica attività di verifica e controllo delle aree demaniali marittime e degli specchi acquei assentiti in concessione per finalità turistico/ricreative, anche allo scopo di rilevare eventuali abusi perpetrati attraverso l’espletamento di attività prive dei previsti titoli autorizzativi;
analisi dei delle esistenti situazioni di pericolo e dei vincoli interdettivi imposti all’utenza allo scopo di procedersi ad una ricognizione congiunta delle aree in questione; ciò anche al fine di verificare la persistenza in situ della prescritta cartellonistica monitoria, laddove risultasse divelta.
analisi dell’assetto del litorale che per la naturale azione delle correnti di marea vede sempre di più arretrare la cosiddetta linea di costa, a causa della forte erosione costiera.
L’odierna riunione ha sancito le necessità di garantire in tutti i vari livelli di governance una visione integrata del territorio, secondo una vision oggettiva e contemplante organicamente tutti i portatori d’interesse che a vario titolo ne risultano coinvolti.
Tale esigenza trova ulteriore giustificazione anche in considerazione delle recenti pianificazioni territoriali di cui al Piano Strategico per lo sviluppo delle aree comprese nel Piano di Gestione del sito UNESCO “Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata”, il quale ancorché riferito specificatamente ad interessi incardinati in capo al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, pone l’accento anche sulle infrastrutture portuali presenti nella cd “Buffer Zone” al fine di garantire un sistema organico di portualità turistica.
I temi emersi e le problematiche affrontate saranno oggetto di una ulteriore interlocuzione con i competenti organi regionali al fine di dare il via ad una progettualità oggettiva, condivisa e soprattutto integrata in considerazione di un territorio dalle riconosciute potenzialità, che per sua natura esige una pianificazione territoriale organica e non disomogenea.