Roma: sui due Maro’, ancora parole e interviste inutili a gogo’

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Roma, 15 marzo 2014 – Le elezioni politiche in India si terranno il 10 aprile prossimo.Quindi, solo dopo una quindicina di giorni sapremo il ”futuro” dei due Maro’ italiani.Perche’ la vicenda dei due maro’ e’ diventata in India anche una battaglia politica su cui misurarsi. Forse la vicenda si concludera’ (e non sappiamo dirVi come) a fine aprile o nella prima meta’ di giugno 2014. Forse.Se non processiamo in Italia i responsabili di chi ha permesso tutto questo casino attorno ad una vicenda che sa di beffa,incompetenza e tornaconti solo ed esclusivamente personali. Dovremmo dimostrare all’India che siamo capaci di fare pulizia in casa nostra prima di chiedere il rispetto di leggi internazionali violate dall’India. Stiamo dimostrando al governo di Nuova Delhi che abbiamo un disinteresse totale per i due sfortunati marò. “Non accettiamo un processo in India perché un altro Paese non può processare due militari in servizio per il loro Stato”. Così il ministro della Difesa Roberta Pinotti torna sul caso dei due marò e, in un’intervista a Repubblica, sottolinea: “Dico solo all’India che quel processo non può essere fatto a New Delhi”. “In modo assolutamente illegittimo, non riconoscendo l’immunità funzionale dei due militari in servizio per lo Stato italiano, l’India – continua il ministro – ha avviato un procedimento giudiziario che non non riconosciamo”. Ed assicura: “lo Stato italiano li ha mandati lì, noi dobbiamo riportarli indietro”. Il ministro riflette anche sul taglio dei costi delle spese militari ed annuncia che presenterà “una ipotesi di lavoro su un ‘Libro bianco’. In 6-8 mesi noi dobbiamo chiarire gli scenari che prevediamo di avere di fronte e di conseguenza capire che livello di impegno vogliamo mantenere”. “Delle riduzioni – spiega la Pinotti – ci potranno anche essere, e non penso solo all’F-35, ma a tutti i possibili programmi militari”. “Lo Stato deve garantire la Difesa, e i governi devono garantire economicità, razionalità e coerenza sulle spese militari. E se ci sono risparmi da fare, bisogna fare risparmi”. In merito alla crisi ucraina, riflette: “Nella Nato e nell’Unione Europea stiamo tutti operando con responsabilità: noi italiani in particolare non abbiamo difficoltà a riconoscere le ragioni dell’una e dell’ altra parte, ma – sottolinea il ministro – una espansione del confronto va evitata”.

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