Le perplessità e i rischi del trasferimento del porto di Marina di Carrara all’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale

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Gli operatori Gruppo Dario Perioli, Gruppo FHP, Gruppo Grendi e Gruppo Tarros, presenti con le loro  attività terministiche nei porti di La Spezia e Marina di Carrara chiedono alle istituzioni un processo decisionale partecipato a fronte dell’emendamento al Decreto Infrastrutture che potrebbe determinare rischi alla stabilità ed allo sviluppo dei due porti coinvolti 

Gli operatori Gruppo Dario Perioli, Gruppo FHP, Gruppo Grendi e Gruppo Tarros – presenti  con le loro attività terminalistiche nei porti di La Spezia e Marina di Carrara – esprimono la loro perplessità e  preoccupazione all’ipotesi di trasferimento delle competenze amministrative del Porto di Marina di Carrara dall’AdSP del Mar Ligure Orientale a quella del Mar Tirreno Settentrionale come previsto da un piccolo emendamento inserito, insieme ad altre centinaia, nel Decreto Infrastrutture

Questa proposta potrebbe compromettere lo sviluppo raggiunto dai porti di La Spezia e di Marina di Carrara  negli ultimi anni, con effetti su tutto l’assetto operativo e competitivo dell’intero cluster portuale del mar  ligure orientale, affermano gli operatori che motivano di seguito le ragioni di queste riflessioni:

1. Sviluppo e investimenti consolidati: L’integrazione di Marina di Carrara nell’AdSP del Mar Ligure Orientale  ha portato sin dall’inizio ad un significativo incremento dei traffici di questo scalo, triplicati fino a raggiungere  5,5 milioni di tonnellate annue, e ad investimenti per 95 milioni di euro, di cui 57 finanziati con fondi propri  dell’AdSP.

2. Sinergie operative e complementarietà merceologiche: La collaborazione tra gli operatori dei porti di La  Spezia e Marina di Carrara ha permesso da una parte la diversificazione e specializzazione dei traffici con  categorie merceologiche e mercati complementari, dall’altro l’avvio di nuove attività, come il project cargo e  il traffico Ro-Ro. Inoltre le sinergie operative e la prossimità geografica tra i due scali hanno permesso di  rendere maggiormente competitiva tutta la logistica retroportuale, di fatto consolidando la posizione  strategica dei due porti nel sistema logistico nazionale. Da sottolineare anche l’attenzione allo sviluppo dei  traffici intermodali con collegamenti ferroviari di cui La Spezia è leader e dove anche Marina di Carrara, di  conseguenza, sta traendone beneficio aumentando le proprie quote, in un’ottica strategica condivisa di  positivo impatto ambientale e sociale.

3. Occupazione: l’attuale assetto amministrativo ha garantito crescita e sicurezza per i lavoratori e le imprese  operanti nel porto. Le incertezze derivanti da cambiamenti gestionali potrebbero produrre effetti negativi su  modelli ben consolidati la cui programmazione pluriennale richiede stabilità e certezza delle regole  amministrative.

4. Processo decisionale: Gli operatori fanno notare che è auspicabile e necessario che decisioni di tale  rilevanza vengano adottate attraverso un adeguato dibattito pubblico per il quale le parti interessate si  rendono disponibili a dare il loro contributo.

Gruppo Dario Perioli, Gruppo FHP, Gruppo Grendi e Gruppo Tarros chiedono di garantire un processo  decisionale partecipato, che tenga conto delle esigenze degli operatori del settore che tanto stanno  investendo per lo sviluppo dei traffici di questo sistema portuale.

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