Roma, 7 luglio 2025 - “Il Governo ha bocciato il nostro emendamento che istituiva un fondo di appena 2 milioni di euro l’anno per supportare la qualificazione dei lavoratori portuali. Una scelta miope e irresponsabile: in un’epoca segnata da automazione, digitalizzazione e intelligenza artificiale, è proprio questo il momento in cui servono strumenti per accompagnare le persone nei cambiamenti del mondo del lavoro. Purtroppo però, per questo governo sfrutta i lavoratori solo per rivendicare pro domo sua i dati occupazionali. Se si guarda al concreto, ogni volta che si propone qualcosa per chi lavora c’è sempre qualcosa di più impellente. Il nostro emendamento prevedeva misure concrete per agevolare il conseguimento di patenti e abilitazioni, sviluppare modelli organizzativi più sicuri e moderni, e promuovere la riqualificazione del personale nei porti, con un’attenzione specifica ai processi ESG e ai rischi di perdita di occupazione dovuti all’automazione. Non un bonus una tantum, ma un investimento strategico. Nei porti italiani il rischio non è solo perdere posti di lavoro, ma perdere interi segmenti di competenze. L’Intelligenza Artificiale e la robotizzazione stanno già trasformando il lavoro operativo e logistico. Il Governo, ancora una volta, dimostra di non avere visione: serve una politica industriale sul lavoro del futuro, non tagli e rinvii”.
Così in una nota i deputati M5s in comm. Trasporti Antonino Iaria, Roberto Traversi e Giorgio Fede.










