DHL Group ha integrato più di 30.000 rifugiati nel mercato del lavoro in dieci anni

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Il sostegno fornito attraverso numerose misure di integrazione si rivela molto efficace, con inserimenti spesso riusciti nel settore delle lettere e dei pacchi, importante la cooperazione con partner quali l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati che ha permesso di facilitare i contatti, l’accesso alla lingua e al mercato del lavoro

Thomas Ogilvie, CHRO: “La rapida integrazione dei rifugiati nel mercato del lavoro primario è socialmente importante e di grande interesse economico”

Milano, 28 agosto 2025 - Dal 2015, anno cruciale per le ondate migratorie verso l’Europa, DHL Group ha offerto prospettive di lavoro a oltre 30.000 rifugiati ed è uno dei principali datori di lavoro per i rifugiati a livello mondiale. Oltre ai contratti di lavoro a tempo indeterminato e ai tirocini, dal 2015 circa 350 rifugiati hanno completato un apprendistato presso DHL Group e, molti degli attuali dipendenti, provengono dai principali Paesi migratori: Siria, Afghanistan e Ucraina. Grazie all’elevato numero di posti di lavoro che richiedono poche qualifiche, questi dipendenti sono impiegati principalmente nella consegna o nello smistamento di lettere e pacchi, mentre alcuni hanno ora trovato un impiego nelle professioni per cui erano stati formati. Molti altri, invece, hanno potuto sviluppare il proprio percorso di carriera all’interno di DHL Group, ad esempio passando da autista di consegna a team leader.

“Consentire ai rifugiati con permesso di lavoro di entrare rapidamente nel mercato del lavoro non è solo un prerequisito per l’integrazione sociale, ma è anche nell’interesse dell’economia, poiché può alleggerire il carico sui sistemi sociali e mitigare gli effetti del cambiamento demografico. Siamo quindi orgogliosi di essere all’avanguardia in questo settore e di aver offerto al numero più alto di rifugiati, rispetto a qualsiasi altra azienda, accesso al mercato del lavoro “, afferma Thomas Ogilvie, Chief Human Resources Officer e Labor Director di DHL Group.

DHL Group sostiene i rifugiati con corsi di lingua, formazione per la ricerca di lavoro e tirocini per facilitare il loro ingresso nel mercato del lavoro. Particolare attenzione è rivolta ai programmi di mentoring per giovani talenti, che forniscono supporto non solo in ambito professionale, ma anche nelle questioni quotidiane, come la ricerca di un alloggio o i rapporti con le autorità. Un aspetto fondamentale è l’apprendimento delle lingue ma, nonostante abbiano completato con successo i corsi, alcune persone non dispongono di conoscenze sufficienti per riuscire ad esprimersi in situazioni professionali o quotidiane. Per questo motivo, DHL Group offre una propria app per l’apprendimento delle lingue, che consente agli utenti di imparare il vocabolario in un contesto professionale e di simulare situazioni di conversazione, come le interazioni con i clienti

Secondo uno studio pubblicato nel 2023 dal “Refugee Integration Insights Institute”, DHL Group si è classificato al secondo posto a livello mondiale tra le 50 maggiori aziende globali in termini di integrazione. Esiste inoltre una stretta comunicazione interna riguardo alle misure e ai programmi di integrazione tra le divisioni DHL in tutto il mondo.

Per garantire l’alta qualità dei servizi offerti e per entrare in contatto tempestivamente con i rifugiati in cerca di lavoro, l’azienda lavora a stretto contatto con diversi partner, tra cui l’Agenzia federale per il lavoro in Germania e le Nazioni Unite. Inoltre, DHL Group fa parte dell’iniziativa #WithRefugees, coordinata dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (United Nations High Commissioner for Refugees, UNHCR).

Ricarda Brandts, presidente dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati: “Il successo dell’integrazione dei rifugiati è una responsabilità condivisa dalla politica, dalla società civile e dalle imprese. DHL Group dimostra in modo impressionante come le aziende possano assumersi la responsabilità sociale e creare opportunità concrete. Quando i rifugiati hanno accesso all’istruzione, alla formazione linguistica e alle opportunità di lavoro, tutte le parti ne traggono vantaggio: le persone trovano sicurezza e partecipazione, mentre le società acquisiscono diversità e forza economica”.

DHL Group impiega circa 600.000 dipendenti in tutto il mondo. La sede centrale dell’azienda si trova in Germania, dove circa 210.000 persone lavorano per Deutsche Post e DHL. Circa 18.000 dipendenti hanno già offerto volontariamente il loro tempo per misure di integrazione: sono coinvolti come traduttori, in programmi di mentoring o forniscono supporto locale, ad esempio aiutando le persone a trovare un alloggio.

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