
Cecina, 18 settembre 2015 – Nonostante alcuni segnali di ripresa del mercato i porti turistici, riunitisi ieri in Assemblea a Cecina, richiedono alcuni interventi significativi per recuperare quel calo di fatturato del 40% registratosi negli ultimi anni. L’incremento del 5% dell’attività dei porti turistici nel 2015 è, infatti, da attribuirsi in gran parte all’uscita delle barche dai capannoni e al basso prezzo dell’ usato che ne ha facilitato l’acquisto piuttosto che non alla reale ripresa degli investimenti.
A far saltare i piani d’investimento dei porti turistici ha, tra l’altro, ampliamente contribuito la legge 296/2006 che, come ha sottolineato il Professor Zunarelli nel suo intervento, ha ritoccato retroattivamente l’aumento dei canoni demaniali e contro la quale si è reso indispensabile ricorrere alla Corte Costituzionale per la tutela dei patti che il Governo vorrebbe violare.
La disposizione, infatti, così come strutturata, determinerebbe l’eliminazione dei benefici connessi alle norme di semplificazione amministrativa e la paralisi degli investimenti già previsti per la riqualificazione, la ristrutturazione e la promozione dei nostri marinas.