
Nei giorni scorsi Confindustria La Spezia, Confartigianato, CNA, Confcommercio, Confesercenti, Confcooperative e Legacoop hanno formalizzato la loro posizione unanime circa la proposta predisposta dalla Regione Liguria, finalizzata all’ ottenimento da parte del Governo di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia relativamente ai temi della Portualità e della Logistica.
Tale posizione è stata poi illustrata alla Vice Presidente Viale in occasione dell’incontro svoltosi
venerdì (01 marzo) presso la Sala della Trasparenza in Regione Liguria.
Il mondo imprenditoriale spezzino ha evidenziato che tali tematiche non possono essere affrontate
senza tenere in debita considerazione il mutato quadro internazionale, il quale ha portato, in
primis, i singoli Stati Europei e la stessa Comunità Europea a considerare la portualità e la
logistica un asset strategico per lo sviluppo economico dell’intero Sistema Paese.
La richiesta di autonomia va invece in senso opposto, isolando ed indebolendo di fatto l’intera
portualità ligure. Gli operatori economici spezzini sono invece fermamente convinti che sia
indispensabile una visione completamente svincolata dal localismo, che consideri la portualità come
un tema di carattere nazionale e per taluni aspetti sovranazionali, ciò è confermato dal fatto che da
tempo si sta già lavorando per addivenire ad un modello unico che uniformi le procedure in tutti i
porti italiani. Con la regionalizzazione, i porti liguri verrebbero di fatto esclusi da tale processo.
La recente riforma della portualità ha inoltre dato risultati positivi nel caso del Sistema Portuale del
Mar Ligure Orientale, in cui la fusione dei porti della Spezia e di Marina di Carrara ha permesso
che ognuno dei due potenziasse i settori di traffico in una ottica di complementarietà.
La proposta di regionalizzazione dei porti costituirebbe quindi un passo indietro rispetto alla
migliore specializzazione riscontrata sia alla Spezia che a Marina di Carrara.
Alla luce delle peculiarità proprie delle due Autorità di Sistema Portuali liguri, le associazioni
ritengono inoltre che una eventuale e paventata fusione in un unico Ente vedrebbe fortemente
penalizzata la realtà Spezzina. Tale penalizzazione porrebbe in serio pericolo l’intera filiera logistica che
grazie alla portualità si è sviluppata e consolidata negli anni, incidendo negativamente sui livelli
occupazionali. Le associazioni hanno evidenziato infine che una eventuale variazione della natura giuridica
delle AdSP liguri genererebbe un significativo svantaggio rispetto alle altre AdSP italiane, sia
relativamente alla disciplina degli aiuti di Stato, che per la conseguente perdita della potestà
regolatoria. Data l’estrema rilevanza che tali temi hanno per il territorio spezzino, le Associazioni
datoriali si propongono di portare avanti le proprie istanze finché non riceveranno adeguato ascolto.