
Napoli, 14 marzo 2019
Aggiornamento del Gruppo Grimaldi a seguito del
naufragio della nave ConRo Grande America.
Al momento dell’incidente, la Grande America aveva a bordo un carico composto da rotabili,
container e alcune merci generiche, caricate ad Anversa ed Amburgo con destinazione
Casablanca (Marocco), Dakar (Senegal), Conakry (Guinea), i porti brasiliani di Suape, Vitoria,
Rio de Janeiro, Santos e Paranagua, nonché Zarate (Argentina) e Montevideo (Uruguay).
In totale i veicoli a bordo erano 2.210, di cui 1.298 nuovi (provenienti dai principali costruttori di
veicoli).
I contenitori a bordo erano 365, di cui 247 stivati sul ponte superiore (esterno) e i restanti sul
ponte più basso. Il 78% delle unità era destinato al Sud America e il resto all’Africa Occidentale
(principalmente Casablanca). I contenitori con carico pericoloso secondo la classificazione IMO
(International Maritime Organisation) erano 45, di cui 34 stivati sul ponte superiore e il resto
all’interno della nave.
Con riferimento al trasporto di merci classificate IMO, il Gruppo Grimaldi ha in atto da tempo
una politica molto severa, ben oltre i requisiti di classe per questo tipo di nave, con oltre 100
tipologie di merci espressamente vietate (inclusi esplosivi, materiali radioattivi, corrosivi e
tossici, ecc.).
Nell’ambito del suo piano antinquinamento, il Gruppo Grimaldi ha immediatamente inviato sul
luogo del naufragio la nave specializzata Union Lynx, che sta monitorando qualsiasi fuoriuscita
di carburante dalla Grande America e sta organizzando il recupero dei container caduti
galleggianti a mare.
Un gruppo di esperti nel campo dei sinistri marittimi e della prevenzione dell’inquinamento,
nominati da Grimaldi, è già a Brest per monitorare la situazione ambientale e consigliare
ulteriori misure, sempre in coordinamento con le autorità francesi.
Inoltre, in accordo con le autorità francesi, il Gruppo Grimaldi effettuerà un’indagine
sottomarina del relitto, situato a 4.600 metri di profondità marina, mediante la nave Pourquoi
Pas, dotata di un moderno ROV (Remotely Operated Vessel), un sottomarino a comando
remoto.