Tripoli, 3 maggio 2014 – Ancora una volta un porto della Libia orientale è al centro dell’ attenzione dei mercati petroliferi , tre anni dopo quando fu teatro di battaglia nel rovesciamento di Muammar Gheddafi.
Il terminale petrolifero di Zueitina , 550 miglia ( 885 chilometri ) ad est della capitale Tripoli , oggi carichera’ la sua prima nave cisterna da quando fu sequestrato nel mese di luglio del 2013 da parte dei separatisti . Il riavvio è importante perché è una condizione per il ritorno di due grandi terminali nelle mani dai ribelli verso il controllo del governo , secondo la Danske Bank A / S. Se tutti e tre diventeranno operativi , i prezzi del greggio potrebbero cadere circa il 5 per cento , secondo le stime della banca .
La produzione di petrolio in Libia e’ crollato di circa l’80 per cento dall’inizio della rivolta contro Gheddafi nel 2011 . La produzione da quello che oggi è il più piccolo produttore dell’OPEC influenza il prezzo del Brent , greggio di riferimento europeo , rispetto al West Texas Intermediate , il suo equivalente statunitense . Il petrolio da 23 dollari al barile dell’anno scorso , e calato di circa tre dollari alla fine del 2010.Allora si è ridotto a $ 8 appena il governo centrale ha raggiunto accordi di pace con i ribelli .
” Gli sviluppi in Zueitina sono una buona cartina di tornasole per quanto rapidamente i porti più grandi potranno riprendere , ” Miswin Mahesh , un analista di petrolio a Barclays Plc a Londra , ha detto. ” La riapertura di questi porti è cruciale e le trattative intorno a questo che si prevede possa avvenire una volta che c’è la buona fede per il rospetto per gli l’accordi raggiunto tra le parti. ”
Oggi una petroliera raccoglierà un carico di 600.000 barile Zueitina per la spedizione in Europa , Mohamed Elharari , un portavoce statale National Oil Corp. , ha dichiarato ieri per telefono da Tripoli.
