Strasburgo: La Commissione europea propone gli ultimi tasselli che mancavano per rendere possibile un compromesso su migrazione e riforma delle frontiere

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Strasburgo, 12 settembre 2018 – In occasione del discorso sullo stato dell’Unione, il Presidente Jean-Claude Juncker ha dichiarato: “Non possiamo continuare a bisticciare per trovare soluzioni ad hoc ogni volta che arriva una nuova nave. La solidarietà temporanea non è sufficiente; quel che ci serve è una solidarietà duratura – oggi e per sempre.”

Nel discorso sullo stato dell’Unione del 2018 il Presidente Jean-Claude Juncker ha presentato tre proposte nuove e ambiziose per garantire la piena solidarietà dell’UE sulla questione migratoria e per una migliore protezione delle frontiere esterne dell’Europa. Le nuove iniziative, presentate una settimana prima della riunione informale di Salisburgo, vogliono apportare un contributo concreto alle discussioni sulla migrazione che i leader dell’UE prevedono di tenere in tale sede. Intendono in particolare facilitare un compromesso globale sulla riforma del sistema di asilo dell’UE attualmente in discussione. Le proposte odierne innalzano il livello di ambizione delle norme sulla guardia di frontiera e costiera europea e sull’Agenzia dell’UE per l’asilo, rafforzando entrambe così che gli Stati membri possano contare in qualsiasi momento su un autentico sostegno operativo dell’UE. Oggi la Commissione propone anche di migliorare l’efficacia delle procedure di rimpatrio, aggiornando le norme dell’UE vigenti in materia, e presenta le prossime iniziative sulla migrazione legale, componente indispensabile di una politica migratoria equilibrata.

Il Primo Vicepresidente Frans Timmermans ha dichiarato: “Con il nuovo braccio operativo della guardia di frontiera e costiera europea, forte di un organico UE di 10 000 unità, e con un’Agenzia dell’UE per l’asilo rafforzata, la solidarietà dell’UE troverà immancabilmente espressione concreta sul terreno, dove e quando risulterà necessario. Mettiamo così a disposizione degli Stati membri lo strumentario che occorre per giungere ad un accordo sulla riforma complessiva del sistema di asilo dell’UE che rappresenti il giusto equilibrio tra solidarietà e responsabilità. Ora è proprio giunto il momento di rispettare quest’impegno.” 

Dimitris Avramopoulos, Commissario per la Migrazione, gli affari interni e la cittadinanza, ha dichiarato: “Più Europa dove occorre più Europa: oggi offriamo proprio questo, espandendo al massimo il sostegno dell’UE per la gestione delle frontiere e della migrazione. Da oggi la guardia di frontiera e costiera europea e la futura Agenzia dell’UE per l’asilo saranno in grado di concretare sul terreno la solidarietà dell’UE, in qualsiasi momento e in tutte le situazioni, sempre nel totale rispetto delle competenze degli Stati membri. Proponiamo inoltre norme più rigorose sui rimpatri così da migliorare in tutta l’UE l’armonizzazione e l’efficacia del sistema. Esortiamo infine gli Stati membri a stabilire obiettivi ambiziosi ma credibili riguardo ai percorsi legali, siano essi per scopi umanitari o economici.”

I progressi già compiuti verso una riforma complessiva del sistema europeo comune di asilo sono enormi: grazie all’intensità dell’impegno profuso negli ultimi due anni, 5 delle 7 proposte presentate dalla Commissione nel 2016 sono in dirittura d’arrivo. I tasselli che aggiungiamo oggi concorrono al raggiungimento di un compromesso su tutte le proposte considerate nel loro complesso. Oggi la Commissione risponde alla richiesta formulata dai leader al Consiglio europeo di giugno 2018 preparando il terreno a rapidi progressi su tutte le riforme prospettate nel settore dell’asilo.

Una guardia di frontiera e costiera europea pienamente equipaggiata

Muovendo dal lavoro di due anni, la Commissione propone di rafforzare ancor più la guardia di frontiera e costiera europea, per conferirle un livello di ambizione consono a permetterle di far fronte alle sfide comuni che incombono sull’Europa nella gestione della migrazione e delle frontiere. Il mandato della guardia di frontiera e costiera europea è sì ampliato, ma per sostenere gli Stati membri, non per soppiantarli nelle competenze di gestione delle frontiere esterne e di rimpatrio. La proposta odierna prevede:

  • la costituzione di un corpo permanente di 10 000 unità operative entro il 2020: in un ottica di prevedibilità e di disponibilità di risorse adeguate, l’Agenzia potrà contare su personale proprio e su materiale proprio quali navi, aerei e veicoli;
  • competenze esecutive: sotto l’autorità e il controllo dello Stato membro in cui saranno dispiegati, nella ricerca della piena efficacia operativa i membri del corpo permanente della guardia di frontiera e costiera dell’UE saranno abilitati a svolgere compiti che implicano competenze esecutive, come ad esempio verificare l’identità, autorizzare o rifiutare l’ingresso alle frontiere esterne e intercettare le persone alla frontiera;
  • maggiore sostegno per i rimpatri: oltre ad organizzare e finanziare operazioni di rimpatrio congiunte, l’Agenzia potrà ormai aiutare nelle procedure di rimpatrio eseguite negli Stati membri, ad esempio identificando i cittadini di paesi terzi in soggiorno irregolare, acquisendo i documenti di viaggio e preparando le decisioni di rimpatrio per le autorità nazionali, cui spetterà comunque la competenza di adottare concretamente la decisione di rimpatrio;
  • maggiore cooperazione con i paesi terzi: previo accordo del paese interessato, l’Agenzia potrà avviare operazioni congiunte e dispiegare personale al di fuori dell’UE, anche al di là dei paesi limitrofi dell’Unione;
  • mezzi finanziari più consistenti: il costo totale del proposto potenziamento della guardia di frontiera e costiera europea ammonta a 1,3* miliardi di € per il periodo 2019-2020, mentre per il prossimo periodo di bilancio dell’UE 2021-2027 si propone un totale di 11,3 miliardi di €.

Un’Agenzia per l’asilo rafforzata

La proposta odierna doterà la futura Agenzia dell’UE per l’asilo del mandato, degli strumenti e dei mezzi finanziari necessari per fornire agli Stati membri un servizio rapido e completo nell’intero iter della procedura di asilo. La proposta odierna prevede:

  • pieno sostegno operativo per le procedure di asilo: l’Agenzia metterà a disposizione squadre di sostegno per l’asilo in grado di fornire l’intera gamma delle attività di sostegno, che comprende anche lo svolgimento dell’intera fase amministrativa della procedura;
  • squadre miste dell’UE per la gestione della migrazione, che, quando necessario e richiesto, sosterranno gli Stati membri, in particolare nei punti di crisi e nei centri controllati. Composte di esperti della guardia di frontiera e costiera europea, dell’Agenzia dell’UE per l’asilo e di Europol, le squadre saranno coordinate dalla Commissione. Sotto l’autorità dello Stato membro ospitante, saranno abilitate a svolgere tutti i compiti necessari per accogliere le persone in arrivo, distinguere tra le persone bisognose di protezione e le altre ed espletare le procedure di asilo e di rimpatrio;
  • mezzi finanziari più consistenti: per mettere l’Agenzia in grado di assolvere i compiti potenziati, la Commissione propone di assegnarle una dotazione di 321 milioni di € per il periodo 2019-2020 e di 1,25 miliardi di € per il periodo 2021-2027.

Una politica europea di rimpatrio più forte e più efficace

Una revisione mirata della direttiva rimpatri contribuirà ad accelerare le procedure di rimpatrio, ad essere più efficaci nell’impedire le fughe e i movimenti secondari irregolari e ad aumentare il numero di rimpatri effettivi, sempre nel totale rispetto dei diritti fondamentali.

  • Una nuova procedura di frontiera: se la domanda d’asilo sarà stata respinta durante le procedure di frontiera, la persona sarà indirizzata direttamente verso una procedura di rimpatrio semplificata, senza applicazione del periodo per la partenza volontaria e con termini abbreviati per il ricorso. Questo permetterà un’adozione rapida delle decisioni di rimpatrio, cui potrà essere data attuazione integrale in frontiera e nei centri controllati.
  • Procedure e regole chiare contro gli abusi: per evitare ritardi la decisione di rimpatrio dovrà essere emanata contemporaneamente alla decisione che pone fine al soggiorno regolare o immediatamente dopo. Nel caso dei richiedenti asilo respinti sarà fissato un termine comune di 5 giorni al massimo per la presentazione del ricorso avverso la decisione di rimpatrio; per le persone sottoposte a procedura di rimpatrio sarà introdotto l’obbligo di cooperare, anche ai fini della verifica dell’identità e dell’ottenimento dei documenti di viaggio.
  • Rimpatri volontari efficaci: per promuovere il rimpatrio volontario e aumentare il sostegno finanziario e concreto, gli Stati membri dovranno varare programmi di rimpatrio volontario. Nel contempo potranno abbreviare il periodo concesso per il rimpatrio volontario, ad esempio per impedire la fuga.
  • Norme chiare sul trattenimento: la fissazione di criteri comuni per appurare il rischio di fuga, che è uno dei fattori determinanti per stabilire se si giustifichi il trattenimento, contribuirà a un uso più efficiente del trattenimento nel corso delle procedure di rimpatrio, sempre nel totale rispetto dei diritti fondamentali. Considerato il periodo di tempo necessario per portare a buon fine i rimpatri e ferma restando la presenza delle condizioni che rendono necessario il trattenimento, gli Stati membri dovranno prevedere un trattenimento iniziale non inferiore a 3 mesi. Gli Stati membri potranno ormai trattenere le persone colpite da decisione di rimpatrio che costituiscono una minaccia per l’ordine pubblico o la sicurezza nazionale.

Ampliare l’offerta di percorsi legali verso l’Europa

L’offerta di percorsi legali e ordinati alle persone bisognose di protezione e la creazione di canali vantaggiosi di accesso per una migrazione di manodopera basata sul fabbisogno sono indispensabili per una politica migratoria equilibrata e globale. La Commissione ha già presentato varie iniziative e proposte per rafforzare la migrazione sicura e legale, che gli Stati membri dovrebbero ora concretare in tempi brevi.

  • Nuova Carta blu UE: Il Consiglio dovrebbe approvare il nuovo regime della Carta blu UE che la Commissione ha proposto già nel 2016, così da attirare nell’Unione lavoratori altamente qualificati e migliorare la competitività dell’UE.
  • Reinsediamento: gli Stati membri devono accelerare il concretamento dell’impegno assunto di reinsediare, entro ottobre 2019, 50 000 persone bisognose di protezione internazionale. Per assicurare il completo coordinamento delle iniziative sul lungo periodo, occorre giungere a un accordo sul quadro dell’Unione per il reinsediamento proposto dalla Commissione nel 2016.
  • Intensificazione della cooperazione con i paesi terzi, anche avviando con paesi fondamentali dell’Africa, entro il 2018, progetti pilota sulla migrazione legale che contribuiscano a migliorare la cooperazione per una gestione globale del fenomeno migratorio.
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