PORTO DI ANCONA: APPROVATO PROGETTO RISTRUTTURAZIONE MERCATO ITTICO

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Luogo simbolo dell’economia e del lavoro del settore della pesca, è nato nel 1948 dalla creatività dell’architetto Gaetano Minnucci

L’intervento di ammodernamento prevede il risanamento strutturale dell’edificio, l’ammodernamento tecnologico, la riqualificazione energetica, ambientale e funzionale, entro febbraio il bando per la gara di appalto

Investimento di 3,5 milioni, cofinanziamento Feamp-Regione Marche di 850 mila euro per la modernizzazione delle infrastrutture per la pesca con cui si potranno anche sostituire le cassette in polistirolo per il pesce fresco con quelle in plastica riutilizzabili

 

Ancona, 8 gennaio 2021 – È un luogo simbolo dell’economia e del lavoro, identificazione collettiva di un importante settore produttivo del porto di Ancona, quello della pesca. È il mercato ittico che si trova al Mandracchio, di fronte al porto pescherecci e alla Mole Vanvitelliana, dove si commercializza il pesce all’ingrosso. L’Autorità di sistema portuale sta realizzando il percorso di rinnovamento di questa struttura, per trasformarla in uno spazio moderno e funzionale alle necessità del mondo della pesca e della città di Ancona, con un progetto di ristrutturazione, presentato oggi in una conferenza stampa, che è stato approvato a metà dicembre in via esecutiva.

Al bando per la definizione del progetto avevano partecipato ben 17 raggruppamenti di studi professionali da tutta Italia, segno dell’interesse riscosso dalla possibilità di rinnovare, nel completo rispetto dell’estetica originaria, un edificio nato nel 1948 dalla creatività di uno dei più importanti architetti del Novecento italiano, Gaetano Minnucci, che ha firmato luoghi simbolo della ricostruzione di Ancona e autore di altre opere di rilievo della città, come la Galleria dorica e la Chiesa del santo Crocifisso nel vicino quartiere degli Archi. Il bando per il progetto di ammodernamento è stato aggiudicato al raggruppamento temporaneo di professionisti Acale srl, Gea società cooperativa e Acale studio associato di Ancona.

L’investimento complessivo di ammodernamento è di 3,5 milioni. Entro febbraio sarà pubblicato il bando per la gara d’appalto per la realizzazione dell’intervento che, dall’avvio dei lavori presumibilmente a luglio, dovrà concludersi entro ottobre 2023.

L’intervento interesserà una superficie di 4.200 metri quadrati su un totale di 4.717 metri quadrati a cui si aggiungono i considerevoli volumi dall’articolata forma “ad onda” dell’edificio principale e storico. Prevede il risanamento strutturale dell’edificio, con l’ammodernamento tecnologico-ambientale e la riqualificazione sia energetica sia architettonica e funzionale, insieme all’avvio della riqualificazione dell’area del Mandracchio. Fra gli obiettivi del progetto, c’è il rafforzamento dell’identità del mercato ittico, come luogo di lavoro strategico, valore architettonico, legato alla tradizione e sintesi del rapporto fra il mare, la città e il territorio. Altro scopo dell’intervento è quello di favorire l’interazione di questo spazio con la cittadinanza che, oltre a conservare l’attività di mercato del pesce, avrà un’attività di ristorazione, con una superficie di 250 metri quadrati e 70 posti, e valorizzazione del prodotto ittico e un’area per la riscoperta delle attività storiche dei retatori e delle altre legate al mondo della pesca.

Per la ristrutturazione del mercato ittico, l’Autorità di sistema ha ottenuto un cofinanziamento di 850 mila euro, su un progetto complessivo di 1 milione, da un bando della Regione Marche per la modernizzazione delle infrastrutture per la pesca, sostenuto dalla misura 1.43 “Porti, luoghi di sbarco, sale per la vendita all’asta e riparti di pesca” del Feamp-Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca che, per le Marche, prevedeva una dotazione complessiva di 31,6 milioni di euro per il periodo 2014-2020.

Il cofinanziamento Feamp-Regione Marche sarà utilizzato per le opere di ammodernamento e risanamento complessivo di uno dei tre edifici che compongono il complesso demaniale del mercato ittico, sul lato nord-ovest del complesso, composto da due livelli fuori terra. Oggi non in uso, sarà demolito e ricostruito con criteri di Zero Emission Building per ospitare, al pian terreno, la sala lavaggio cassette del mercato ittico e il locale deposito di cassette in plastica riciclabile, in cui inserire il pescato da vendere e trasportare, mentre al primo piano saranno allestiti gli uffici e la sala per i gestori della pesca delle vongole.

Il mercato ittico del porto di Ancona è punto di riferimento dalle Marche al nord Italia perché commercializza esclusivamente pesce fresco di grande varietà e qualità, pari a 1.800 tonnellate all’anno, Una caratteristica che attira compratori locali, della riviera romagnola e delle regioni settentrionali. Il volume di affari è di circa 10 milioni di euro all’anno. Al mercato fanno capo 40 imbarcazioni circa di cui il 95% di Ancona con un impiego, compreso l’indotto, di circa 1.000 persone. Ogni giorno, il mercato lavora 3-4 mila cassette di pesce fresco contenute in altrettante cassette di polistirolo difficilmente recuperabili. Il progetto di ammodernamento permetterà di sostituire questi contenitori con cassette in plastica lavabili e riutilizzabili.

“Ancora oggi, a distanza di più di 70 anni dalla sua costruzione – ha affermato Rodolfo Giampieri, presidente Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale -, il mercato ittico conserva tutta la sua valenza funzionale. Il progetto di riqualificazione, su cui c’è stato un proficuo confronto con le istituzioni, i pescatori, gli operatori, la Soprintendenza per valorizzare un edificio storico vincolato, rappresenta un rafforzamento e un miglioramento operativo e tecnologico di uno dei settori principali dell’economia portuale, quello della pesca. È poi un ulteriore passo nella ricucitura del legame fra il porto del lavoro e la città”.

La struttura del mercato ittico, ha detto l’ammiraglio Enrico Moretti, direttore Marittimo delle Marche e comandante del porto di Ancona, “luogo di congiunzione fra l’attività di pesca e il passo successivo che è la commercializzazione, una volta rigenerata e con la particolarità della sua posizione, favorirà il ruolo di cerniera fra quella parte del porto e il tessuto urbano, che in quella zona sta avendo un’importante riqualificazione. Contare su una struttura adeguata all’esercizio dell’attività commerciale, successiva alla pesca, favorisce, anche da parte nostra, i controlli che sono svolti sempre con rigore ed equilibrio”.

“Questo progetto nasce dal desiderio di valorizzare il mercato ittico di Ancona, risorsa importante per le attività commerciali della città dorica, dove vi giungono acquirenti locali, dalla Riviera romagnola, dal Centro e dal Nord Italia, attratti dalla varietà e qualità del pescato – ha sottolineato Guido Castelli, assessore al Bilancio della Regione Marche -. Attraverso il cofinanziamento Feamp-Regione Marche di 850 mila euro il progetto ha lo scopo di realizzare l’adeguamento strutturale dell’edificio e l’ammodernamento dell’attività di vendita dei prodotti ittici mediante l’efficientamento energetico e il potenziamento della sicurezza della struttura. Questo luogo simbolo dell’economia e del lavoro del settore pesca sicuramente sarà un punto di riferimento per la nostra regione che, oltre a rinsaldare i rapporti tra città e operatori della pesca, valorizza e rafforza il legame fra territorio e porto”.

“E’ un intervento che ha un profondo significato per la città e per diversi motivi – ha detto Ida Simonella, assessore al Porto del Comune di Ancona -, innanzitutto riqualifica un edificio secondo logiche di sostenibilità ambientale ed efficientamento energetico che va preso come modello per altri interventi. Inoltre rafforza le funzioni e gli utilizzi della filiera della pesca in un’ottica moderna, che coniuga vivibilità e sviluppo. S’inserisce, infine, in quel tassello di trasformazione complessiva della città che oggi è appunto interessata principalmente dalla riqualificazione degli Archi e della Mole, ovvero di una zona strategica nella cerniera porto-città”.

“L’economia marchigiana, legata alla risorsa mare – ha sostenuto Gino Sabatini, presidente Camera di Commercio delle Marche -, vede nella pesca e nell’eccellenza del mercato ittico uno degli aspetti più notevoli che coniugano sviluppo e identità. Riteniamo davvero strategica questa operazione di riqualificazione di un luogo produttivo che conferisce valore aggiunto all’area portuale e alla città, baricentro economico del medio Adriatico”.

Nicola Pandolfi, direttore dell’Associazione produttori pesca, concessionario gestore del mercato ittico, ha sottolineato come “l’opera di ristrutturazione e risanamento sarà fondamentale per la pesca e il porto consentendo di realizzare, all’interno dell’edificio, progetti innovativi come il Centro spedizioni molluschi. Fa parte di un processo in evoluzione che permetterà di avere un mercato ittico sempre più moderno anche per la commercializzazione del pescato”. L’ingegner Livio Gambacorta, ha illustrato il progetto di ristrutturazione del mercato ittico, realizzato dal Raggruppamento temporaneo di professionisti Acale srl, Gea società cooperativa e Acale studio associato, sottolineando come l’intervento “consentirà di dare all’edificio anche una nuova valenza”.

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